The Thief by JR Ward

The Thief by JR Ward

autore:JR Ward
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO TRENTUNO

Sul divano di pelle della Tana, Vishous si voltò al suono di una ESPN 30 per 30, l'annunciatrice dava informazioni su un articolo riguardo a... Ric Flair, un wrestler della vecchia scuola.

V aprì gli occhi con uno sforzo sproporzionato rispetto a quanto pesavano le sue palpebre. Fanculo. Aveva usato meno energia nel sollevare pesi in quella maledetta palestra.

Il biliardino era la prima cosa sulla quale riuscì a concentrarsi adeguatamente. Il televisore a schermo piatto dietro di esso era la seconda. La terza erano i due maschi in piedi in cucina, i loro corpi vicini, le teste abbassate, la loro conversazione un sussurro così sommesso che non riuscì a sentire nulla.

Butch e Rhage avevano ciascuno un drink in mano: il primo stava dondolando un bicchiere alto di un qualcosa di marrone, ma sicuramente non appartenente alla varietà Coca-Cola/Dr Pepper/Pepsi. Il secondo aveva una tazza grande quanto una vasca da bagno, e V sapeva senza fiutare l'aria che era cioccolata Swiss Miss senza i marshmallows, fatta con latte, non acqua.

Tuttavia, tutti questi dettagli su dove si trovava e su chi e cosa c'era intorno a lui non erano rilevanti. Erano più qualcosa che passava per il suo cervello, un biscottino alla menta, non la portata principale.

Il dolore era più lo scopo della sua esistenza, e mentre il suo stato di coscienza prendeva sempre più consistenza, il ricordo di aver tenuto Jane tra le braccia e di averla persa di nuovo, lo colpirono proprio come se un assassino fosse sopra di lui e lo stesse picchiando con un tubo di piombo più e più volte fino a quando il suo cranio non si era spaccato così tanto da essere polverizzato.

Qualunque medicina gli avevano dato stava perdendo efficacia ad ogni minuto, e lui era frustrato da questo, anche se, a dire il vero, non ne era sicuro. La sobrietà avrebbe significato solo più sofferenza.

Jane, mormorò. Jane…

Quando avvertì una scia calda sulla guancia, si chiese chi stava facendo gocciolare della cera su di lui…

Un paio di occhi bizzarramente privi di pupilla spuntarono davanti a lui in modo così inaspettato che si tirò indietro di scatto, la testa rimbalzò sul cuscino di pelle dietro di lui.

Lassiter era l'ultima persona nel fottuto mondo che voleva vedere, quell'orrore biondo e nero con la bocca grande non era esattamente ciò che il dottore aveva ordinato.

- Sta' zitto - borbottò V. - Vattene… -

L'angelo si portò l'indice alle labbra.

Shh. Va tutto bene.

Jane è morta!, voleva urlare V. È morta cazzo e non me ne frega un cazzo di te o di nessun altro su questo…

Lassiter allungò una mano e la appoggiò sull'avambraccio di V.

Shh. Va tutto bene.

Col cazzo!

Mentre il maschio stringeva, V guardò in cucina e si chiese perché Butch e Rhage non riconoscessero il loro ospite indesiderato. In effetti, anche loro erano stufi delle esibizioni di Lassiter tanto quanto lo era lui...

All'improvviso, il mondo cominciò a girare intorno a lui, come se si trovasse in un imbuto e qualcosa lo stesse risucchiando.

Tutto a un tratto era circondato da erba verde e cielo lattiginoso e giaceva disteso sul prato del Santuario.



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